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La rotta olimpica

 Fondamenti dell’allenamento e dell’attività di gara Vladimir Platonov propone dieci strade per perfezionare il sistema dell’allenamento sportivo: la sesta prevede “l’adattamento del sistema di preparazione alle principali gare, alle condizioni geografiche e climatiche dei luoghi dove queste verranno disputate”. Lo studio del clima del luogo in cui si svolge una competizione e la continua analisi meteorologica diventano strumenti strategici. Il supporto di un meteorologo diventa uno strumento strategico. La meteorologia diventa l’elemento essenziale della strategia di regata.

Ecco spiegata la scelta della Real Federación Española de Vela di ingaggiare un Weather Strategist per la Squadra Olimpica, ed ecco spiegato il mio ruolo alle Olimpiadi di Tokyo 2020-21. Nei panni di Weather Strategist ho potuto mettere in campo le mie conoscenze e competenze nell’ambito della geofisica e della strategia di regata, ma anche e soprattutto della meteorologia, o meglio, della micrometeorologia.

La meteorologia è una branca della fisica e come tale è definibile esatta. Ma conoscere le condizioni iniziali di un sistema fisico e le equazioni matematiche che ne regolano le reazioni (modelli di previsione) non equivale a poterne prevedere l’evoluzione futura con la stessa precisione con cui sono noti gli elementi iniziali. Questo perché alcuni sistemi fisici, pur essendo deterministici, generano andamenti estremamente complessi e profondamente irregolari, tanto da risultare apparentemente generati da processi casuali. Da qui, la concezione comune e semplicistica della meteorologia come scienza non esatta e imprevedibile.

Per poter raggiungere un livello di efficacia elevato, infatti, bisogna studiare la micrometeorologia e aumentare la maglia di risoluzione della scala locale. Non solo, c’è bisogno dell’intervento di un professionista, un meteorologo che, conoscendo il comportamento fisico della micro-scala, sia in grado di interpretare i fenomeni atmosferici a partire da una revisione dei dati proposti dai modelli matematici di previsione.

La chiave psicologica

Il mio lavoro con la Squadra Olimpica Spagnola di Vela è cominciato nel 2019, questo perché la componente meteorologica comincia a influenzare la performance sportiva molto prima dell’inizio della competizione, a partire già dalla preparazione atletica. Svolgere la preparazione atletica nelle stesse condizioni climatiche del campo di gara permette di abbattere una grande componente dello stress fisico e mentale che l’atleta dovrà affrontare durante la competizione, raggiungendo un livello adeguato di comfort climatico. Il campo di Tokyo2020 presentava tutte le caratteristiche per essere uno dei più difficili al mondo dal punto di vista dello stress fisico associato alle caratteristiche ambientali: le alte temperature, l’alta percentuale di umidità e le tante variabili dell’evoluzione delle condizioni meteorologiche. Tutti potenziali ostacoli per gli atleti, mitigabili anche con la scelta corretta dell’equipaggiamento, a partire dal vestiario adeguato. Anche l’imbarcazione deve essere configurata per le condizioni che si incontreranno durante le giornate di gara. In questo modo la mente dell’atleta può rimanere concentrata sulla navigazione e sulla performance, senza influenze negative dovute allo stress climatico.

Durante i mesi di campagna olimpica, inoltre, gli atleti hanno avuto la possibilità di apprendere i fondamenti della meteorologia con delle master class specifiche. Un passaggio fondamentale per imparare il linguaggio tecnico, utile per ottimizzare la comunicazione tra tecnici e atleti, ma anche per imparare a ragionare in termini strategici. Conoscere in anticipo l’evoluzione del meteo e saper riconoscere i segnali di cambiamento permette di regolare le tempistiche della propria performance e conoscere le zone potenzialmente favorite e sfavorite del campo di gara. Ancora una volta, però, non va dimenticata la componente psicologica. Conoscere le condizioni meteo marine che caratterizzeranno la gara riduce il bisogno di controllo dell’atleta, aumentato la sensazione di comfort e sicurezza nei confronti della propria prestazione.

L’innovazione tecnologica

Dal punto di vista tecnologico il primo approccio è stato quello di costruire un modello matematico previsionale ad altissima risoluzione, di cui si è occupata Meteomed. Era importante avere uno strumento previsionale focalizzato sui campi di regata per costruire una base di dati sui quali andare a fare osservazioni e interpretazioni. È stata costruita anche una metodologia per confrontare i dati previsionali con i dati reali per poter dare un valore di performance previsionale. Questo serve per creare un livello di confidenza sui dati in diversi contesti.

Un secondo importante lavoro è stata la caratterizzazione climatica attraverso la costruzione di un database di 5 anni di dati meteorologici registrati ad Enoshima. È stato così possibile studiare le caratteristiche climatiche della zona negli anni, riconoscere i comportamenti meteo reiterati e stabilire le correlazioni tra le diverse variabili. Gli schemi ricorrenti sono stati poi inseriti in un callbook tecnico fornito agli atleti come strumento per l’interpretazione corretta del campo di regata.

Infine, nPhysis ha creato una cartografia meteorologica specifica e ad altissima risoluzione collegata ai modelli di previsione e ai dati registrati. Ciò ha permesso di analizzare le caratteristiche dei campi di gara: è stato evidenziato come ogni area della baia di Sagami sia legata a fenomeni locali controllati dalla morfologia della costa e da componenti termiche come l’isola di calore associata alla città di Tokyo.

La Squadra Olimpica Spagnola si è portata a casa due medaglie di bronzo. Io ho portato a casa la consapevolezza di aver costruito, assieme ai miei team di Meteomed e nPhysis, una tecnologia di altissimo livello che più di una volta si è rivelata più accurata, più affidabile e più funzionale rispetto alle altre. Tokyo2020 si è conclusa con grandi soddisfazioni, alla via per Paris2024!

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